Il ladro di quaderni by Gianni Solla

autore:Gianni Solla [Solla, Gianni]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2023-05-03T12:00:00+00:00

La casa che Immacolata avrebbe ricevuto in dote aveva la cucina che affacciava su un terreno incolto, una camera da letto e una stanza che la signora Lucia chiamava «la camera dei bambini», suscitando imbarazzo nella figlia. La signora Lucia era una donna schietta che diceva le cose cosí come le conosceva.

Le poche volte che ci eravamo incontrati, io e Immacolata non avevamo quasi scambiato una parola. A nessuno dei due stava bene l’altro, e da un certo punto di vista, era tutto quello che avevamo in comune. Potevamo partire da lí per creare il nostro rapporto.

A vedere la casa andammo io e mio padre. La mattina avevamo fatto il bagno. Mia madre aveva riempito la tinozza con l’acqua calda andando avanti e indietro dalla cucina e avevo tenuto la testa immersa fino a che non mi era mancata l’aria.

Durante la visita, quando io e Immacolata restammo soli nella camera dei bambini, lei mi domandò: – Ti piace?

Ancora oggi mi chiedo dove trovò la forza per spingere fuori quelle parole.

– Mi piace, – risposi. Non volevo ferirla.

Detestavo quella casa e quella stanza in modo particolare. Il carattere mite, reverenziale di Immacolata, cosí simile a quello di mia madre, non mi piaceva.

– Avete sentito quello che sta succedendo? – disse a un certo punto la signora Lucia a Furtunà. – Se non si calmano le acque, non stiamo piú tranquilli.

– Che sta succedendo? – chiesi.

Ma sapevo a cosa si riferiva. Dopo che l’8 settembre avevamo festeggiato credendo che la guerra fosse finita, ci stavamo rendendo conto che invece avevamo solo cambiato nemico e che adesso questo nemico era in casa nostra, furioso. Su di noi pendeva l’accusa di tradimento. I tedeschi venivano quasi ogni giorno a Tora e prendevano quello che trovavano, mentre gli ebrei che abitavano in paese erano andati a nascondersi nel bosco. Gioacchino aveva deciso di restare a casa perché sicuro che nessuno in paese lo avrebbe tradito.

La signora Lucia non sembrava sicura di voler parlare. Poi lo fece mio padre.

– L’altra notte qualcuno ha incendiato una camionetta dei tedeschi e adesso non sappiamo che cosa può succedere.

– Stanno cercando gli ebrei? – chiesi.

– Non lo sanno che sono qua. In comune sono stati fatti sparire i documenti.

– È sicuro il bosco come nascondiglio? – chiese la signora Lucia.

– Nessuno lo può sapere, – disse Furtunà.

– E il vecchio mulino? – chiesi.

Mio padre mi fissò. Ispezionò ogni muscolo della mia faccia. Aveva capito che quella risposta era importante per me. Scosse la testa: non era un nascondiglio sicuro.

– E se li trovano e scoprono che sono ebrei cosa gli succede? – chiesi.

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